12 Settembre 2016 - 17:29

INTERESSI LEGALI

Gentili signore/i, in rettifica a quanto comunicatovi in precedenza, debbo però avvisarvi che, in caso di pignoramento delle somme liquidate dal giudice di primo grado, qualora poi la sentenza di primo grado venga riformata o in appello o nel giudizio in cassazione, il Comune di Roma ha diritto a chiedere la restituzione delle somme pagate, con gli interessi legali che decorrono dal momento del pagamento avvenuto nella procedura di esecuzione forzata, cioè da oggi, e non dal momento in cui interviene la nuova sentenza. Ho infatti reperito una recente sentenza della Corte di Cassazione del 2014, secondo cui la norma sulla ripetizione dell'indebito ex art. 2033 c.c., che distingue se colui che riceve le somme non dovute è in buona fede oppure no, al fine di stabilire da quando decorrono gli interessi, non si applicano alla domanda di restituzione di somme pagate in esecuzione di sentenze, cioè al caso di "reintegro" nella situazione esistente prima della sentenza eseguita. Quindi, gli interessi legali decorrono fin dal momento in cui riceverete le somme nel pignoramento. Qualora il giudizio di concluda fra 4 anni, dovreste quindi restituire la somma riscossa più gli interessi da oggi. Si tratta però, su importi di 2 o 3 mila euro, di poche decine di euro, poichè gli interessi legali sono ora fermi allo 0,2%.Esempio: somma liquidata a TIZIO dal giudice (ferma al 2014): ? 2.300,00. In caso di pignoramento tale somma (sorte capitale) va incrementata degli interessi legali decorrenti, anno per anno, nel periodo in cui il credito è progressivamente maturato, compreso (es.) fra il 2009 e il 2014. I saggi di interesse in detti anni hanno oscillato fra il 3 e l'1%. Con una media del 2% si ha che i 2.300 euro da restituire diventano 2.346 euro. Naturalmente il comune dovrà effettuare i pagamenti al netto delle ritenute fiscali e contributive, quindi la somma effettiva sarà più bassa. Per i crediti sorti nel periodo fra il 2007 e il 28 aprile 2008, inoltre, non è possibile chiedere il pignoramento, poichè le somme rientrano nella cosiddetta "gestione commissariale", quindi in tal caso le modalità e la tempistica del recupero cambiano. Ipotizzando che la predetta somma lorda di euro 2.346 dovrà fra 4 anni essere restituita, per effetto di una riforma della sentenza in appello o in cassazione, voi dovreste restituire le somme NETTE effettivamente riscosse (es. 1.600 su 2.300), più gli interessi da oggi (data in cui effettuate il pignoramento e verosimilmente riscuoterete le somme), che però sono fermi quest'anno allo 0,20%. Quindi, ipotizzando che il tasso di interesse possa al massimo risalire nei prossimi anni fino al 1%, avremmo un tasso medio nei futuri 4 anni pari allo 0,5%. Tale tasso determinerebbe, su un capitale effettivamente restituito, al netto delle ritenute fiscali e contributive, pari a 1.600, una ulteriore somma residua di ? 8,00. Quindi, facendovi restituire le somme liquidate, avete per il momento interessi maggiori, poichè si basano sui più alti tassi di interesse in vigore negli anni 2009-2014. Se in futuro restituirete al comune le somme ora riscosse, gli interessi che il comune potrà pretendere saranno bassissimi (quest'anno sono fermi al 0,20 %). Vi ho detto questo perchè, nel decidere se fare o no il pignoramento, la scelta deve essere fatta non per paura di pagare anche gli interessi, che come vedete sono esigui e ridicoli, ma piuttosto in base al fatto che vogliate subito godere o meno di questi soldi, che in questo momento secondo un giudice vi spettano. Del doman non v'è certezza...ma oggi intante vantate un credito!
Cordiali saluti.

 

CHIUSURA COMUNICAZIONE