17 ottobre 2019 22:02

LE UDIENZE SONO STATE RINVIATE AL 22 OTTOBRE 2020

Gentili signore/i,

vi comunico che, purtroppo, dopo essermi costituito in entrambi i giudizi di appello, sia quello relativo alla sentenza del Tribunale di Venezia, sia quello relativo alla sentenza del Tribunale di Padova (vi allego le memorie difensive di entrambi i giudizi, che potete scaricare cliccando su "sentenza del Tribunale di Venezia" e "sentenza del Tribunale di Padova"), dopo un primo rinvio già fatto dal Presidente della sezione lavoro, relativo al giudizio di appello avverso la sentenza di Padova (clicca su "primo rinvio"), a seguito dell'istanza fatta dall'Avvocatura di Stato (cliccare su "istanza dell'avvocatura di stato"), oggi è stata incredibilmente rinviata alla stessa data (22 ottobre 2020) anche la causa di appello per la quale fino ad oggi sembrava che la suddetta udienza non venisse più rinviata (cliccare su "rinviata"). La motivazione di tale rinvio è quella che vi sono, sulla medesima questione, sentenze contrastanti, sia in primo grado che in appello, come fatto notare dall'avvocatura di stato! Si tratta di un "tiro mancino" per me poco gradito, perchè mi fa essere molto in ansia sugli esiti dei suddetti giudizi (naturalmente non sto dicendo che perderemo in appello, ma sembra che la Corte di Appello voglia al momento "non assumersi lsa responsabilità di una decisione"). Pertanto, in attesa che passi questo nuovo lungo anno, esorto tutti coloro che mi hanno dato mandato un anno fa a procedere all'esecuzione forzata della sentenza di primo grado, a rinnovarmi tale volontà, inviandomi i calcoli aggiornati al 30 ottobre p.v. delle somme maturate, per ciascuno di voi, nel passaggio da area II ad area III, dal 19 dicembre 2015 (o 28 luglio 2013) fino al 30 ottobre di quest'anno (ovvero fino alla data del 15 luglio 2019, per i soggetti già inquadrati in area III). L'esecuzione forzata della sentenza non assicura che sarete tutti inquadrati in area III, ma può costituire un deterrente per arrivare a tale risultato, salvo che non venga promossa istanza di sospensione della esecuzione forzata presso la medesima Corte di Appello. A questo punto, però, conviene tentare, per non perdere inutilmente un ulteriore anno.

Cordiali saluti.
Avv. Giuseppe Pio Torcicollo

 

CHIUSURA COMUNICAZIONE