24 Settembre 2019 18:10

RICORSO IN CASSAZIONE

Gentili signore/i,

in data 5 agosto u.s. la Corte di Appello di Torino ha pubblicato la sentenza integrale, che vi allego (cliccate sulla parola "sentenza"). La Giudice relatrice di causa ha seguito l'orientamento negativo già espresso dalle corti di appello di L'Aquila e Firenze, anzichè quello positivo espresso dalle corti di appello di Genova, Bologna e Torino. Non resta che presentare RICORSO IN CASSAZIONE. Al momento, infatti, sia i Tribunali che le Corti di Appello sono spaccati in 2, e non resta che attendere il verdetto della Corte di Cassazione. Vi faccio notare che è già pendente in cassazione sia il ricorso del MIBAC avverso la sentenza a voi favorevole della Corte di Appello di Bologna, sia il ricorso del MIBAC avverso la sentenza a voi favorevole della Corte di Appello di Genova. Il comune denominatore dei giudici che fino ad oggi hanno accolto i nostri ricorsi è che sono giudici con più esperienza e anzianità, capaci di andare "oltre" il dato formale della "mancanza di autorizzazione" da parte della funzione pubblica. In particolare, il Giudice Dott.ssa Mancuso che ha redatto la vostra sentenza, ha commesso un "imperdonabile errore": ha citato una sentenza della Cassazione che nega il carattere "pubblico" del concorso, senonchè - notate bene - tale sentenza si riferisce non alle "progressioni di area", ma alle semplici "progressioni di livello economico", che sono tutta un'altra cosa! La Corte di Cassazione, invece, ha sempre continuato a sostenere che le progressioni di area sono "pubblici concorsi". Pertanto, quando i giudici di cassazionre dovranno decidere se accogliere o meno il ricorso in cassazione del Mibac, difficilmente lo accoglieranno, in quanto le sentenze della Corte di Appello di Genova e Bologna sono meglio motivate di altre sentenze, e certamente più conformi ai "principi" espressi dalla stessa Corte di Cassazione. Pertanto, invito tutti voi ad aderire al suddetto giudizio in cassazione, perchè questo potrebbe finalmente "renderci giustizia"! Vi inoltro il testo della procura (cliccate sulla parola procura) che dovrete firmare e farmi recapitare in originale presso il mio studio in Roma, via Carlo Mirabello n. 11. Il costo del ricorso è uguale a quello del giudizio di appello. Poichè in appello siete rimasti in 9 su 12 ricorrenti originari, avete versato euro 600 ciascuno, per raggiungere la somma di euro 5.400 (costo complessivo scontato rispetto a quello di 8.000 euro indicato in origine ed applicato in altre città). In tale importo complessivo di euro 5.400 è incluso anche il pagamento del contributo unificato e spese di copie, il cui costo vivo è di euro 1.500. Pertanto, non posso scendere al di sotto del suddetto importo. Se sarete tutti a partecipare, come mi auguro, la quota sarà pertanto di euro 600 (altrimenti, l'importo di 5.400 sarà diviso fra gli effettivi partecipanti). Di seguito le coordinate bancarie per il bonifico: IT89C0103003271000061254800.

Cordiali saluti.
Avv. Giuseppe Pio Torcicollo

 

CHIUSURA COMUNICAZIONE