27 Gennaio 2016 - 20:59

APPELLO ED ESECUZIONE SENTENZE

Gentili Signore/i,

Vi comunico che in data 11 gennaio u.s. sono state notificate al Comune di Roma le 2 sentenze in cui avete vinto la causa contro le riduzioni stipendiali per TFR.

Il Comune, pertanto, entro il 10 febbraio p.v. dovrà depositare l'atto di appello, di cui io potrò avere notizia entro la metà del mese di Febbraio.

Nel frattempo, però, l'Ente ha 120 giorni di tempo per decidere se eseguire o no le sentenze. Ecco perchè ad oggi ancora continuate a subire le trattenute. Il 10 maggio, però, in caso di mancata ottemperanza della sentenza, e cioè sia di mancata eliminazione della trattenuta sulla busta paga di maggio, sia di non restituzione delle somme liquidate dal giudice, potrò procedere all'esecuzione forzata delle sentenze.

Quindi:

ci vediamo intorno a metà febbraio, quando avrò notizia ufficiale dell'appello, e a quel punto dobbiamo costituirci nel nuovo giudizio di appello, replicando alle argomentazioni sollevate dal comune nell'atto di appello. Dovrete pertanto firmarmi la procura per difendervi in appello, e il costo del nuovo giudizio è lo stesso di quello sostenuto in primo grado: euro 100 a persona.

Contestualmente, coloro di voi che non intendono attendere l'esito del giudizio di appello (che verrà deciso fra 2 anni) e vogliono intanto ottenere l'esecuzione delle sentenze, dovranno firmarmi una procura per l'esecuzione forzata, e in tal caso mi dovrete consegnare tutti i cedolini dal mese di ottobre del 2014 fino al mese di gennaio 2016, in modo che potrò procedere ai calcoli delle somme che vi spettano, aggiungendo all'importo liquidato dal giudice il nuovo importo maturato a gennaio, nonchè gli interessi legali di ogni singolo anno per tutti gli anni di mancato pagamento delle somme trattenute. Si tratta di un lavoro complesso, che vi permetterà comunque di avere la determinazione della somma precisa che vi spetta. Il costo dell'esecuzione forzata è, invece, di euro 50 a persona. Naturalmente, anche nel giudizio di appelo verranno depositati i nuovi conteggi, chiedendo alla corte di appello di condannare il comune anche alla restituzione delle nuove somme.

Pertanto, non siete costretti ad intraprendere l'esecuzione forzata delle sentenze, ben potendo decidere di attendere prima l'esito, fra 2 anni, del giudizio di appello. Se però volete invece avere l'esecuzione immediata delle sentenze, bisogna svolgere questa attività ulteriore.

Concludendo: tutti i 177 ricorrenti, quando ci sarà la riunione (ovvero venendo a studio individualmente), dovreste costiuirvi nel giudizio di appello, per chiedere la conferma della sentenza di primo grado e la condanna alle nuove somme maturate fra il deposito del ricorso e la sentenza di appello. E il costo è di euro 100 a ricorrente; quelli che, oltre a difendersi nel nuovo grado di giudizio, vogliono già ottenere nell'immediato le somme, dovranno intraprendere l'esecuzione forzata delle sentenze (precetto, pignoramento, esecuzione dell'obbligo di cessare le trattenute), versando al sottoscritto la somma di euro 50 a ricorrente. Con l'avvertenza, pero, che se perdeste in appello dovreste poi restituire le somme all'amministrazione.

Naturalmente, però, io spero di vincere anche in appello. Infatti, se il Comune ha vinto i ricorsi degli altri legali, è perchè i ricorsi andavano impostati diversamente. L'impostazione del ricorso che ho fatto per il primo grado di giudizio, mi induce a ritenere che la Corte di Appello potrebe darci ragione anche questa volta. Poi rimarrebbe il ricorso in cassazione e a quel punto chi ha vinto in via definitiva potrà recuperare tutte le somme maturate.

Ci vediamo, pertanto, a metà febbraio (data, luogo ed ora da stabilire).

Distinti saluti.


 

CHIUSURA COMUNICAZIONE