29 Maggio 2016 - 21:11

ROMA CAPITALE HA PRESENTATO
RICORSO IN CASSAZIONE!!!!

Gentili Signore/i ,

vi comunico che in data 27 maggio u.s., il Comune di Roma mi ha notificato il RICORSO IN CASSAZIONE (cliccate sulla parola "RICORSO IN CASSAZIONE"), nel quale chiede alla Suprema Corte l'annullamento della sentenza della Corte di Appello di Roma.

Appena vinta la causa in appello, ritenevo che l'Amministrazione, alla luce delle valide argomentazioni sostenute nella sentenza della Corte di Appello di Roma, non osasse minimamente "azzardare" un ricorso in cassazione, dal momento che, come sapete, il giudizio di appello si è concluso con una declaratoria di inammisibilità dell'appello, per essere questo stato depositato con 2 giorni di ritardo rispetto al termine ultimo (è stato depositato dal comune il giorno 26 marzo 2014 quando invece il termine di 30 giorni, decorrente dalla notifica da me effettuata, scadeva il 24 marzo 2014).

Nonostante le evidenze documentali, nonostante la Corte abbia riconosciuto la PIENA VALIDITA' ED EFFICACIA della notifica della sentenza, da me effettuata il 21 febbraio 2014, il Comune non si arrende al fatto che la sentenza è passata in giudicato, e forse al solo fine di "ritardare" l'esecuzione della sentenza, ha interposto il suddetto RICORSO IN CASSAZIONE! Forse lo ha fatto anche per non dover dire a se stessi: "abbiamo commesso un clamoroso errore giudiziario"! E allora è meglio prendersela con i giudici, così facendo vedere all'opinione pubblica di avere degli "appigli" a favore della tesi da loro sostenuta! Insomma, vuoi per motivi economici, vuoi per motivi di immagine, il Comune ha scelto di intraprendere questo terzo e ultimo grado di giudizio. Si tratta di un comportamento scorretto...ma a questo punto, dobbiamo prendere atto che bisogna superare questo "ennesimo ostacolo"!

Durante la pendenza del giudizio in cassazione, infatti, non è possibile effettuare l'ESECUZIONE DELLA SENTENZA, per farvi subito inquadrare come Funzionari di categoria D. Questo perchè, per adire il Giudice dell'ottemperanza, e cioè il TAR, è necessario che la sentenza del Giudice del lavoro sia definitivamente passata in giudicato, e tale non è ancora finchè pende il giudizio in cassazione, che come tutti sapete è il terzo ed ultimo grado di giudizio. Solo allorquando questo giudizio sarà anch'esso definito, speriamo in modo per noi favorevole, solo allora potrà essere attuata l'esecuzione della sentenza di primo grado, con effetto evidentemente retroattivo e ricostruzione integrale della carriera in categoria D.

Per poter contrastare efficacemente il suddetto ricorso in cassazione, bisogna preparare un "CONTRORICORSO", che deve a pena di decadenza essere notificato al Comune entro il termine di 20 giorni dal termine di deposito del ricorso in cassazione (scadente per il comune il giorno 16 giugno). Quindi, entro e non oltre il giorno 6 luglio bisogna notificare l'atto di controricorso, con allegate le procure speciali con cui voi nominate l'avvocato a difendervi in cassazione. A tal fine, non essendo io ancora iscritto all'albo dei cassazionisti, mi avvarrò, come ho già fatto in altri giudizi in cassazione, di un mio collega che sottoscriverà il controricorso insieme a me. La PROCURA SPECIALE, pertanto, che allego alla presente comunicazione (cliccate sulla parola "PROCURA SPECIALE"), contiene la nomina sia del sottoscritto che del Collega, Avv. Clemente, a rappresentarvi nel suddetto giudizio. Tali procure dovranno pervenire al mio studio, entro e non oltre il 24 giugno, poichè poi dobbiamo inserire i vostri dati e le deleghe nel fascicolo, prima della notifica che come ho detto deve aver luogo tassativamente entro il 6 luglio.

Non appena avrò depositato il CONTRORICORSO, nel successivo termine di 20 giorni dall'avvenuta notifica al Comune (quindi entro il 26 luglio), chiederò alla Suprema Corte di Cassazione di anticipare la data di udienza, e con un pò di fortuna potremmo ottenere l'udienza entro 1 anno, anzichè attendere 2 o 3 anni! Insomma, con delle motivazioni serie e gravi possiamo concludere tale giudizio in un anno.

A questo punto sono spiacente di dovervi comunicare che, per questo terzo ed ultimo grado di giudizio (che non ho proposto io ma la controparte), dovreste nuovamente corrispondere al sottoscritto, che a sua volta dovrà compensare l'opera del cassazionista collegato al mio studio, una somma che non potrà essere inferiore a quella dei due gradi precedenti. Ovvero, per chi è iscritto alla UIL euro 100, per i non iscritti euro 200.

Prego fin d'ora tutti voi di non "polemizzare" sulla richiesta di compenso per questa ulteriore attività (come ricordo avvenne 2 anni fa in occasione dell'appello, da parte di qualcuno di voi). Non avrei mai voluto dedicare "nuove energie" per questo nuovo giudizio, togliendole peraltro a quelle che mi occorrono per altri ricorsi. Ma è utile che ricordiate che l'energia profusa in due anni di attività per il giudizio di appello, i costi sostenuti e le tasse pagate, ben giustificano il compenso che vi ho appena indicato. 

Vi ricordo che i giorni ed orari di ricevimento sono i seguenti:

lun-merc-ven dalle ore 9 alle ore 13;

mart-giov dalle ore 15 alle ore 19.

Potete consegnare i fogli procura firmati in originale, e le quote indicate, ad un vostro collega che verrà a consegnarcele, cui noi rilasceremo la ricevuta di pagamento e successiva fattura.

Il termine per nominare me e il collega cassazionista e farmi pervenire la procura e la quota, vi ricordo che rimarrà aperto solo fino al giorno venerdì 24 giugno.

Siate forti, non scoraggiatevi, perchè se avete vinto 2 volte, vincerete anche questa volta. E sarà l'ultima!!!!

Distinti Saluti

Avv. Giuseppe Pio Torcicollo

 

CHIUSURA COMUNICAZIONE