4 Giugno 2021 19:54

AGGIORNAMENTO RICORSI

Gentili signori,

con riferimento ai ricorsi vi informo che sono già pronte le bozze dei primi ricorsi, ma prima di procedere al deposito degli stessi, e come concordato con la dott.ssa Lucentini, ho bisogno di acquisire gli ultimi dati e documenti, che la dott.ssa Lucentini mi sta gentilmente fornendo su mia richiesta: il primo gruppo di dati si riferisce al numero preciso di "idonei in servizio" presso l'Ente, cioè non ancora cessati dal servizio a qualsiasi titolo (pensionamento, morte, dimissioni volontarie, ecc), nel periodo che va dal 3 novembre 2011 fino al 30 settembre 2019. L'altro dato che sto acquisendo, per cui mi manca una elaborazione che ho commissionato alla mia collaboratrice, è quello sul numero di posti vacanti e disponibili, negli anni 2016-2019, con riferimento ai posti, a livello nazionale, di area C-profilo amministrativo, escludendo quindi i profili diversi da quello amministrativo.

Questa l'impostazione dei ricorsi: innanzi tutto, l'INPS doveva coprire, in data 3 novembre 2011, ulteriori "244 posti vacanti", oltre ai 324 posti già assegnati scorrendo le graduatorie regionali INPS C1 amm e la graduatoria della direzione generale. Ebbene, laddove nelle singole città mi capita un idoneo che occupa la posizione immediatamente successiva a quella dell'idoneo che ha ottenuto l'inquadramento il 3 novembre 2011, anche considerando chi era già cessato dal servizio prima di quella data, e il numero di tali idonei corrisponde ai posti da assegnare ad ogni singola regione (es: Ligura 1 posto, Emilia 3 posti, ecc), in tal caso i suddetti idonei chiedono l'inquadramento in area C dal 3 novembre 2011 (sono gli idonei che per comodità chiamiamo "privilege"). All'infuori di tale sparuto gruppo, tutti i restanti idonei hanno maturato il diritto allo scorrimento solo a decorrere e per gli anni 2016, 2017, 2018, e per gli idonei collocati in graduatorie regionali riformulate dopo l'anno 2009, o per gli idonei della graduatoria nazionale C1 INPDAP, rimaste vigenti fino al 30 settembre, si può considerare anche fino al 30 settembre 2019. Perchè dico questo? Perchè negli anni 2012, 2013, 2014, 2015, l'INPS non avrebbe potuto effettuare ulteriori "coperture di posti vacanti in area C", per i seguenti motivi. Nell'anno 2010, nel 2011, nel 2012 e nel 2013 l'INPS ha, per legge, dovuto "ridurre" la propria "dotazione organica", quindi anche quella per l'Area C, di conseguenza pur avvenendo continue cessazioni dal servizio (come risulta dai report regionali) esse andavano a ridurre una "consistenza di personale" che però doveva fare i conti con la "riduzione degli organici", prevista dalla legge. Inoltre, a partire dalla fine del 2011 e fino al 2014, l'INPS si è ritrovato alle prese con la necessità di "incamerare" oltre 7.000 nuove unità di personale, transitate dagli Enti soppressi, fra cui l'INPDAP. Quando l'INPS ridetermina, alla fine del processo di incorporazione, la sua dotazione organica, mentre si ritrova una "vacanza di posti" in area B, pari a circa 330 posti, quindi una metà dei suddetti posti spettavano ai vincitori e idonei collocati nella graduatoria del concorso INPDAP B1, motivo per cui tutti i vincitori e tutti gli idonei B1 vi rientravano e potevano ottenere l'inquadramento dal 2014, come già stabilito in diverse sentenze, le cose stanno diversamente per l'area C, dove l'INPS registra una "eccedenza di personale" di circa 2.000 unità. Pertanto, con atto di giugno 2014 decide di "annullare" in tempi brevi tale eccedenza, provocando un "pensionamento in massa" dei dipendenti che avessero maturato dei requisiti contributivi, in deroga alle leggi ordinarie. Intorno alla metà dell'anno 2015 si verifica l'azzeramento delle "eccedenze", tanto è vero che a fine 2015 l'Inps torna ad avere "posti vacanti" in C, per effetto degli ulteriori pensionamenti. Nell'anno 2015 e fino alla fine del 2016, l'Inps continuava a non poter però assumere "nuovo personale" (le progressioni verticali, anche se meno costose, sono sempre assunzione di nuovo personale in area C), in quanto doveva terminare il processo di mobilità dagli Enti di area vasta e dalla Croce Rossa, terminato a fine 2016. Alla fine del 2016, l'INPS ha ormai acquisito il personale proveniente dalla mobilità, e ha di nuovo il potere di "assumere" nuovo personale, avendo al 31.12.2016 oltre 1.000 posti vacanti in area C (v. determinazione del febbraio 2017). In tali posti, tuttavia, vi rientrano anche quelli dei profili cd. "specialistici", che però occupano una percentuale ridotta (entro una settimana sappiamo quale percentuale dobbiamo detrarre). Per questo motivo, ipotizzando "900 posti vacanti e disponibili" in area C, solo profilo "amministrativo", il 50% dei posti spettava alle graduatorie dei concorsi interni e il 50% a quelle dei concorsi aperti all'esterno, secondo la regola, vigente prima della riforma Brunetta, di cui all'art. 10 del CCNL EPNE del quadriennio 2006-2009. Non dimentichiamoci che voi idonei avete diritto a coprire, sul totale dei posti vacanti e disponibili, solo il 50% dei posti, perchè un 50% deve essere assicurato tramite concorsi aperti all'esterno. A questo punto, però, circa 450 idonei complessivi, cioè quelli collocati nelle graduatorie regionali INPS dopo i "privilege" e quelli collocati nella prima fascia, pari a 1/4, della graduatoria INPDAP, potevano essere inquadrati entro il 31 dicembre 2016 (quindi su 450 posti 181 posti spetterebbero agli idonei INPDAP e 269 posti agli idonei delle regionali INPS). Per comodità, per le graduatorie regionali INPS si considera 1/3 degli idonei per ogni anno nei casi in cui la graduatoria è vigente solo nel 2016, 2017, 2018 (es. graduatoria Trento), 1/4 nei casi in cui è rimasta vigente fino al 30 settembre 2019 (es. quella della Liguria, Emilia, e tante altre). Alla fine del 2017, i posti vacanti e disponibili sono già 1.500. Pertanto, togliendo i "profili specialistici", ad esempio un 10%, si scende a 1.350 posti, di cui 675 (il 50%) spettano agli idonei dei concorsi interni. Nell'anno 2018 l'INPS deve passare dalla vecchia dotazione organica al nuovo "fabbisogno di personale", e nella determinazione di fabbisogno del personale del 30 novembre 2018 l'INPS si ritrova ad avere un numero di unità in servizio in area C pari a 18.431, ma al tempo stesso ridetermina il suo "fabbisogno sostenibile" in area C per 21.347 unità, con una differenza, pertanto, di 2.916 unità (numero al netto già dei posti del profilo "vigilanza", messi ormai in un contingente a parte, poichè "ad esaurimento", ma non al netto dei restanti profili specialistici). Questo numero, però, non considera tutti i posti che erano vacanti e disponibili entro quella data, poichè bisogna aggiungere i 114 posti già coperti, nel 2017, effettuando lo scorrimento della graduatoria della vigilanza per coprire posti da C-amministrativo. Inoltre, entro il 31 dicembre 2018, si prevedeva la cessazione di 137 unità. Quindi sommando 2.916 posti vacanti (novembre 2018) + 114 posti già coperti  (giugno 2017) + 137 posti che stavano per diventare vacanti (entro il 31 dicembre 2018), si ottiene, entro il 31 dicembre 2018, un numero di posti vacanti e disponibili pari a 3.167. Numero che al 50 per cento porta a 1.583 posti da destinare agli idonei. Pertanto, 450 posti entro il 2016, 675 posti entro il 2017, 1.583 posti (da ridurre ulteriormente per togliere i residui profili specialistici) entro il 2018, erano posti "disponibili" per gli idonei C1-amministrativo. Al 30.09.2019, quando cessano di avere vigore le ultime graduatorie regionali INPS e la graduatoria nazionale INPDAP, il quadro è il seguente: a fronte di un nuovo fabbisogno sostenibile in area C di 21.304 unità, come da determinazione n. 16 di aprile 2019, risultano in servizio solo 18.345 funzionari, con una differenza pari a 2.959 unità, cui bisogna sommare le cessazioni previste per l'anno 2019, circa 1000 per i primi 9 mesi del 2019, più sempre i posti già occupati nel 2017 pari a 114 e stavolta quelli occupati a fine 2018 cioè con i 248 vincitori del concorso per analista di processo/consulente professionale (profilo che non ha nulla di diverso da quello amministrativo). Pertanto, sommando i 2.959 posti ancora vacanti ad aprile 2019 con le 1000 unità cessate entro settembre dello stesso anno e con i 114 posti già coperti nel 2017 e i 248 posti coperti a fine 2018, si ricava un numero totale di "posti vacanti e disponibili", entro il 30 settembre 2019, pari a 4.321 posti, che dividendo per 2 porta a 2.160 posti. Ebbene, se io sommo il totale degli idonei delle graduatorie regionali inps, al netto dei 244 idonei privilege che hanno diritto - gli unici - all'inquadramento nel 2011, cioè 1.544 idonei, con il totale degli idonei della graduatoria nazionale inpdap, pari a 725, si ottiene un numero totale di idonei pari a 2.269. Orbene, avremmo 2.269 idonei totali che aspirano ad occupare la quota di 2.160 posti. Tuttavia, tali numeri vanno ora scremati - e su questo si sta concentrando il lavoro affidato alla dott.ssa Lucentini e alla mia segretaria -, nel senso che, da una parte, bisogna considerare, già a partire dagli idonei privilege del 2011, fino a tutti gli idonei successivi, solo quelli che nelle date di possibile scorrimento (3.11.2011 per i privilege e poi 31.12.2016, 31.12.2017, 31.12.2018 e fino al 30 settembre 2019 per tutti gli altri idonei) erano effettivamente rimasti in servizio. Infatti, se già cessati in quelle date, non andavano inclusi nello scorrimento. Per questo motivo, il numero degli idonei in servizio in quelle date scenderà di gran molto rispetto ai 2.269, ad esempio potrebbe essere di 1.800 o 1.900 idonei in servizio (lo sapremo entro una settimana). Inoltre, il numero dei posti vacanti in C - e disponibili per gli interni -, pari a 2.160, deve essere però anch'esso ridotto perchè include anche i profili "specialistici", esclusa la vigilanza (cioè sanitari, informatici, tecnici). Ipotizzando di togliere anche un 15% (dato che saprò fra pochi giorni), il numero dei posti in C, profilo amministrativo (quello per cui voi siete idonei), scende da 2.160 a - 324, quindi a 1.836. Ne esce confermato, come già appare "prima facie", che il totale dei "posti vacanti e disponibili" in area C, profilo amministrativo, è pressochè coincidente con il numero del totale degli "idonei in servizio" alle date del possibile scorrimento, cioè negli anni in cui l'INPS aveva di nuovo i numeri e le risorse per coprire i posti vacanti. Con questi risultati, diventa non essenziale acquisire i report delle cessazioni nelle singole regioni, quindi nelle regioni dove attualmente mancano, tale mancanza non inficia i ricorsi, poichè a livello nazionale abbiamo dimostrato al giudice che i ricorrenti, senza scavalcare gli altri idonei che erano in servizio, quindi rispettando la "logica dello scorrimento", sono in totale un numero tale da poter rientrare, seppure suddivisi in vari scaglioni quanti sono i periodi di possibile scorrimento, nello scorrimento medesimo (scaglione privilege 2011, scaglione 1/4 idonei ulteriori per l'anno 2016 (450), scaglione 1/4 idonei ulteriori per l'anno 2017 (300), scaglione 1/4 idonei ulteriori per l'anno 2018 (750), scaglione 1/4 idonei ulteriori per 2019 (450). I report delle cessazioni, che attualmente abbiamo completi per 12 regioni su 18, cioè per i 2/3, serviranno comunque ad evidenziare sia che il numero degli idonei nella graduatoria della singola regione, riesce a stare "dentro" la metà dei posti "vacanti" in ogni regione, viste le cessazioni verificatesi anno per anno, sia anche che, nei casi delle regioni dove tali report mancano, i posti vacanti a livello nazionale lo erano anche, in proporzione, nella singola regione dove manca il report. In ogni caso, secondo gli avvisi ermes, le graduatorie degli idonei erano rese "pubbliche" proprio al fine di poter essere utilizzate anche in regioni diverse da quelle delle graduatorie stesse. Per cui l'indagine migliore deve essere condotta a livello nazionale, come stiamo facendo. Inoltre, comparando adesso il totale dei 4.321 posti vacanti in area C, con le politiche assunzionali, scopriamo che, al momento del piano assunzionale del 2019, cioè finchè le vostre graduatorie erano ancora vigenti, l'INPS ha coperto (o previsto di coprire), tramite "concorsi pubblici", qualcosa come: 114 posti nel 2017 per scorrimento della graduatoria vigilanza, 248 posti nel 2018 per inquadramento dei vincitori del concorso per analista di processo, 4.312 posti nel 2019 tramite assunzione di vincitori e idonei del concorso pubblico per consulente di protezione sociale (altro profilo equipollente al vostro), nonchè prevedendo un nuovo bando per C1 amministrativo, per un totale di 4.674 posti entro la fine del 2019. Quindi, i 2.160 posti vacanti (rectius: 1.836 posti vacanti per C1-amministrativo), non erano solo "vacanti", ma anche "disponibili", altrimenti l'INPS non avrebbe complessivamente effettuato la copertura di 4.674 posti in area C, profilo amministrativo, negli anni 2017, 2018, 2019, cioè anni in cui le vostre graduatorie erano ancora vigenti. In sostanza, l'Inps anzichè utilizzare degli oltre 4.000 posti vacanti e disponibili in questi anni, solo la metà dei suddetti posti da riservare a "concorsi pubblici", destinando invece un 50% di essi alle "selezioni interne", secondo l'impegno assunto prima della legge Brunetta e comunque reiterato anche in seguito, sia nel 2011 che in altri atti di impegno del 2014/2015, ha scelto a senso unico di utilizzare solo "concorsi pubblici", sottraendo quel 50 per cento che poteva ancora spettare a voi in base agli impegni assunti. Infine, si rappresenta che il nuovo Bando per oltre 1.000 posti per progressione verticale del mese di agosto del 2020, non è altro che una sottrazione di 1.000 posti sugli oltre 1.800 posti che andavano già occupati con lo scorrimento delle vostre graduatorie, negli anni 2016, 2017, 2018, 2019. Infatti, è vero che a maggio 2017 è entrato in vigore il decreto Madia, che all'art. 22, comma 15, prevede la possibilità, per il triennio 2018-2020 (poi prorogato al 2022), di riservare "con nuovi bandi" agli interni solo il 20% dei posti (poi aumentato al 30%), a condizione peraltro che i destinatari siano laureati, ma questa innovazione legislativa del 2017, non meno di quella del decreto brunetta del 2009, si riferiscono alle modalità dei "nuovi bandi", non allo "scorrimento delle graduatorie già esistenti". Inoltre, se le vostre graduatorie erano ancora vigenti, in quanto "prorogate" (v. le tante sentenze prodotte), è evidente che la possibilità di bandire secondo le regole della Madia valevano solo una volta scadute le vostre graduatorie, perchè l'Ente non aveva alcun "obbligo" di emanare nuovi bandi ex Madia negli anni in cui erano ancora vigenti le vostre graduatorie, e poteva pertanto effettuare lo scorrimento, anzichè già allora pianificare il nuovo bando ex decreto Madia. L'INPS, infatti, ha bandito il nuovo concorso interno nel 2020, e a questo punto le graduatorie vostre erano già scadute, ma nulla gli impediva fino al 2019, anzichè prevedere un nuovo bando di progressione verticale riservata agli interni, di scorrere le vostre graduatorie, essendo ancora vigenti. Si aggiunga che i 1.000 posti messi a concorso riservato nel 2020/2021, con la soglia media del 25% del totale delle assunzioni, evidenzia come, negli anni fino al 2019, utilizzando pienamente il 50% delle assunzioni, sarebbe stato verosimilmente possibile effettuare, tramite lo scorrimento delle vostre graduatorie, il doppio della copertura dei posti, cioè 2.000!
L'impostazione dei 91 ricorsi, pertanto, è questa. Essa aggancia il diritto allo scorrimento, tranne che per i pochi privilege, non ad anni troppo risalenti (2012, 2013, 2014, 2015), quando non vi erano tutte le condizioni, di fatto e di diritto, per pretendere lo scorrimento, ma ad anni più recenti (2016, 2017, 2018, 2019), quando le suddette condizioni si sono verificate in pieno. In tal modo, poichè, tranne i pochi privilege, tutti gli idonei chiedono l'inquadramento in base a 4 scaglioni negli anni 2016, 2017, 2018, 2019, non si è verificata alcuna prescrizione del diritto alle "differenze retributive" fra area B e area C, poichè i primi 5 anni maturano solo entro il 31 dicembre 2021, e la prescrizione sarà interrotta dalla notifica del ricorso. Inoltre, per un gran numero di idonei (244 privilege del 2011, 450 idonei 2016, 300 idonei 2017), pari a quasi la metà dei ricorrenti effettivi, le date di inquadramento in area C, posizione C1, consentono di invocare la ricostruzione carriera con diritto al passaggio alla posizione C2 dal 2017 per alcuni (i privilege del 2011 e quelli che ottengono l'inquadramento entro il 31.12.2016) e dal 2018 per gli altri (quelli che ottengono l'inquadramento entro il 31.12.2017). E' vero che rimarrebbe un'altra metà di ricorrenti, quelli che chiedono l'inquadramento dal 31.12.2018 e dal 30.09.2019, cioè quelli collocati nella terza e quarta fascia delle graduatorie, che pur ottenendo il passaggio in area C, non riescono a conseguire la posizione economica C2 entro il 1 gennaio 2018 (data del terzo blocco di progressioni economiche), ma non di meno essi ottengono almeno il passaggio in area C, e almeno dal 31.12.2018 o 30.09.2019 maturano l'anzianità in area C, comunque prima di quando hanno, eventualmente, ottenuto l'inquadramento nel 2021 per effetto del nuovo bando.
Ciò detto, non appena avrò ottenuto i dati sopra indicati, penso fra circa 2 settimane, saranno depositati i primi ricorsi, e successivamente tutti gli altri, fino a 30 ricorsi entro il 30 luglio.

Cordiali saluti.
Avv. Giuseppe Pio Torcicollo

 

CHIUSURA COMUNICAZIONE