05 gennaio 2021 - 20:38

RICORSO PER ESEGUIRE LA RICOSTRUZIONE DELLA CARRIERA

Gentili signore/i,

purtroppo il Consiglio di Stato, nella sentenza che vi inoltro (cliccate sulla parola "sentenza"), ha respinto l'appello da noi proposto avverso la sentenza del Tar che, come ricorderete, nell'anno 2019 aveva a sua volta respinto il ricorso per ottenere l'ottemperanza della sentenza favorevole del Tribunale di Roma del 9 maggio 2018. Le motivazioni espresse in detta ultima sentenza non sono affatto condivisibili, perchè il Consiglio di Stato, pur di "salvare" la sentenza di primo grado emessa dal Tar e quindi pur di dare ragione a Roma Capirale, ha interpretato in modo "distorto" il significato della sentenza del Giudice del lavoro, confondendo il "rigetto" che è contenuto in quella decisione, lì motivato sol perchè in quel ricorso voi chiedevate direttamente il "maggior livello" e il giudice ha ritenuto però di non poter "bypassare" l'Ente sostituendosi all'amministrazione nella effettuazione delle valutazioni ai fini PEO, con un vero e proprio "rigetto" circa la "non spettanza" del "diritto alle PEO" negli anni in cui eravate precari. Tuttavia, tale interpretazione confligge con il chiaro significato della sentenza del 2018, che pur avendo rigettato la domanda diretta all'ottenimento del maggior livello, per le motivazioni suindicate, ha tuttavia riconosciuto il "diritto" alla cd. "ricostruzione di carriera" e cioè il diritto a che Roma Capitale effettuasse una "valutazione" ai fini PEO delle vostre posizioni di lavoro, considerando il servizio svolto "fin dal primo contratto a tempo determinato" e senza che fosse intervenuta alcuna prescrizione. La Giudice del lavoro Dott.ssa La Marra, in altre parole, non aveva detto che voi non avevate diritto ad essere "rivalutate" ai fini delle "PEO", anzi aveva affermato tale diritto, semplicemente aveva richiesto che fosse il Comune a provvedere in tal senso. Orbene, nonostante il Tar e il Consiglio di Stato abbiano interpretato in modo illegittimo la sentenza da ottemperare, le suddette decisioni negative tuttavia non precludono la possibilità di intentare un "nuovo giudizio" davanti al Tribunale del lavoro, in quanto l'oggetto di questo nuovo giudizio sarebbe diverso dal giudizio concluso nel 2018: nel primo giudizio chiedevate il maggior livello e le differenze retributive, in conseguenza della maggiore anzianità di servizio maturata con i raporti a tempo determinato; tuttavia il Giudice allora vi aveva detto che avevate sì diritto a vedervi riconoscere una maggiore anzianità includendo i contratti a tempo determinato, ma aveva affermato che il compito di "ricostruzione della carriera" spettava al Comune di Roma. Una volta che quella sentenza è passata in giudicato, il Comune di Roma aveva l'obbligo di effettuare la suddetta "ricostruzione di carriera". Senonchè questa ricostruzione: 1) è stata fatta solo in modo molto limitato per 72 ricorrenti, riconoscendo solo un anno in più di anzinanità nel livello "c2"; 2) non è stata effettuata per nulla, nè ai fini del TFS/TFR nè ai fini delle PEO, per i restanti 242 ricorrenti non ricompresi nella determinazione dirigenziale del 16 aprile 2019. Pertanto, poichè il Comune di Roma non ha effettuato la "ricostruzione di carriera" come indicato dal giudice, questo nuovo inadempimento integra un "fatto nuovo" che legittima voi ricorrenti ad intentare un "nuovo giudizio", questa volta davanti al Giudice che è competente per le cause di lavoro. Infatti, nè il Tar nè il Consiglio di Stato sono organi competenti per "accertare" i "diritti", ma essi potevano solo essere strumenti di "esecuzione". Il fatto che questi organi non abbiano accolto la vostra "domanda di esecuzione", non impedisce a voi di proporre una nuova domanda, questa volta finalizzata ad "accertare" "cosa" il Comune di Roma avrebbe "dovuto fare" e "non ha fatto". In pratica voi potete ancora chiedere ad un nuovo giudice del lavoro di "condannare" il comune ad un "fare specifico", e cioè a "rieffettuare" le "PEO 2000-2017", questa volta inserendo anche voi ricorrenti nelle suddette selezioni, utili per conseguire un livello maggiore di quello che avete conseguito con le uniche PEO che il Comune di Roma vi ha consentito di effettuare, quando eravate ormai di ruolo. Lo stesso Consiglio di Stato sembra accorgersi che vi è qualcosa che non è stato accertato dal Giudice del lavoro, e questo non preclude allora a voi di adire nuovamente il medesimo Giudice del lavoro, per chiedere la condanna del Comune a fare quello che non ha fatto. Nè le sentenze negative di Tar e Consiglio di Stato può dirsi che abbiano "travolto" la sentenza favorevole del Tribunale di Roma del 9 maggio 2018, in quanto non è compito del Tar/Consiglio di Stato "accertare i fatti che seguono" ad una sentenza del giudice del lavoro, ma solo "eseguire" quella sentenza in senso stretto per ciò che essa dice, e non per ciò che "non dice". Inoltre, non solo potete intraprendere un nuovo giudizio, ma esso avrebbe a suo presupposto una sentenza favorevole come quella del 2018: se il nuovo Giudice, diversamente dal Tar e dal Consiglio di Stato, interpreterà in modo corretto quella prima sentenza, non potrà non darci ragione, e cioè non potrà non riconoscere che il Comune non ha effettuato quella "ricostruzione di carriera" che il primo giudice aveva indicato nella sua sentenza. In tal caso le possibilità di accoglimento del nuovo ricorso sono molto elevate, in quanto il nuovo giudice è ormai vincolato all'accertamento compiuto con sentenza già passata in giudicato dal medesimo Tribunale di Roma (mentre non è vincolato all'interpretazione del Tar). Vi esorto pertanto ad aderire tutti e 314 al nuovo giudizio, che è completamente gratuito! Vi inoltro la PROCURA (cliccate sulla parola "PROCURA") che ognuno di voi, individualmente, dovrà firmare e restituirmi via mail con la firma scansionata. Non occorre altro perchè ho già tutti i vostri documenti (certificati di servizio, contratti, buste paga). Per verificare chi fra voi ha conseguito le peo del 2017 e quella del 2019, è opportuno che ognuno mi mandi l'ultima busta paga di dicembre 2020. Buon anno e abbiate fiducia che vinceremo come nel 2018! PS: quelli fra voi che pur avendo conseguito da 60 in poi nella nuova PEO 2020, non hanno ottenuto la promozione di livello, possono aderire al RICORSO illustrato prima di Natale, le cui adesioni sono ancora aperte fino al 15 gennaio.

Cordiali saluti.
Avv. Giuseppe Pio Torcicollo

 

CHIUSURA COMUNICAZIONE