Gentili signore/i,
vi inoltro la
SENTENZA della CORTE DI APPELLO di ROMA del 25 maggio u.s.,
dove come vedete tutta la motivazione di rigetto riposa nella volontà del
Collegio giudicante di conformarsi all'orientamento della giustizia amministrativa.
In particolare, il Giudice relatore della causa ed estensore della sentenza evidenzia come
il Giudice di primo grado non abbia fatto altro che applicare il principio elaborato dalla
sentenza del Tar resa nel giudizio promosso con l'Avv Tomassetti, poi riprodotto a cascata anche nella vostra sentenza del Tar.
Il Giudice, tuttavia, innanzi tutto, è incorsa in errore quando afferma che la sentenza del
TAR resa nei confronti vostri è passata in giudicato (cosa accaduta invece con la sentenza del
Tar relativa al ricorso del Collega Tomassetti), quando invece vi rammento che il Consiglio di
Stato ad oggi non ha ancora fissato l'udienza sul giudizio di appello al Consiglio di Stato,
quindi la sentenza del Tar emessa nei vostri confronti non è ancora divenuta definitiva.
Inoltre, il Giudice omette di considerare tutta la prospettazione sul diritto soggettivo sorto per
effetto di atti e delibere del Comune emanati durante la vigenza ordinaria triennale delle vostre graduatorie,
limitandosi solo a richiamare lo scorrimento parziale delle graduatorie da noi segnalato, ma dimenticandosi di
richiamare il preciso impegno assunto anche per gli altri idonei nella delibera del 2008 (fine Giunta Veltroni).
Orbene, la tesi patrocinata da questo Collegio è completamente stata contraddetta, invece, dalla tesi sostenuta da
altro Collegio della Corte romana, in particolare mi riferisco alla sentenza del 8 gennaio 2018, resa dalla stessa
Corte di Appello, in diverso Collegio e con giudici diversi, nei confronti della vostra collega Guglielmino
(su ricorso in appello dell'Avv Tomassetti), che addirittura occupa una posizione successiva alla dottoressa
Spampinato, e ha tuttavia vinto l'appello (cliccate sulla
SENTENZA). Inoltre, il sottoscritto, dopo la
clamorosa vittoria conseguita a febbraio del 2014 con i vigili urbani - che vi ha indotto a rivolgervi ai
miei offici per perorare il vostro diritto - negli ultimi mesi sta ottenendo una serie di accoglimenti proprio
sulla medesima questione. Vi allego:
DISPOSITIVO DI SENTENZA del TRIBUNALE DI L'AQUILA DEL 13.04.2018;
SENTENZA DEL TRIBUNALE DI CHIETI DEL 03.05.2018;
SENTENZA DEL TRIBUNALE DI PARMA DEL 24.05.2018,
SENTENZA DEL TRIBUNALE DI VENEZIA DEL 30.05.2018:
in un mese mezzo ho vinto 4 cause, dove i giudici affermano una tesi opposta a quella del Collegio che ha giudicato il vostro appello!!!
E' decisivo, a mio avviso, dimostrare in Cassazione che le norme sulla proroga, diversamente da quanto ritenuto dalla sentenza
emessa dalla Corte di Appello nei vostri confronti, e come invece ritenuto nella sentenza della Corte di Appello romana resa
nei confronti della dottoressa Guglielmino, non hanno affatto escluso dall'oggetto della proroga le graduatorie dei concorsi
interni: la proroga, contrariamente a quanto ritenuto dai giudici che hanno deciso il vostro appello, non costituisce affatto
una "normativa eccezionale", ma bensì una normativa di portata generale, che negli ultimi anni ha evidenziato la volontà del
parlamento di consentire a tutte le graduatorie di conservare efficacia a causa del blocco delle assunzioni: blocco generalizzato,
quindi generalizzata è la proroga!
Qualora la Suprema Corte dovesse aderire alla suddetta tesi, patrocinata da tutte le sentenze che vi ho allegato,
diventa poi conseguenziale riconoscere il vostro diritto, per effetto di quell'impegno assunto dal Comune sotto la giunta Veltroni,
poi ribadito negli anni successivi, in particolare nel piano assunzionale del 2011.
Vi allego, infine, il
PIANO ASSUNZIONALE
di recente adottato da Roma Capitale per la dirigenza, e vedrete quanti posti
l'Amministrazione intende coprire, fra il 2018, 2019 e 2020. Fermo restando che il diritto è sorto già in anni precedenti.
Tutto sta, quindi, a riconoscere l'operatività della proroga anche per voi, come avvenuto per la Guglielmino.
Per discutere di questo e raccogliere adesioni al RICORSO IN CASSAZIONE, vi invito a venire presso il mio studio
il giorno 14 giugno p.v. alle ore 17. Stanti i molteplici impegni e i continui viaggi per lavoro, non ho al momento
altre date disponibili, pertanto vi esorto a partecipare a detta riunione, dove vi saranno indicati i costi del giudizio in cassazione.
Cordiali saluti.
Avv. Giuseppe Pio Torcicollo