11 Dicembre 2015 - 19:09

EVENTO ALLA CAMERA DEI DEPUTATI

Gentili Signore/i,

è con immenso piacere che Vi comunico che, dopo una fitta rete di incontri e colloqui tenuti in questa settimana, sto organizzando un convegno presso la camera dei deputati, di cui vi allego la bozza (vedere sul sito www.giuseppepiotorcicollo.it ), che dovrebbe aiutare a risolvere definitivamente, prima delle prossime elezioni amministrative di primavera Roma 2016, il problema della errata interpretazione delle recenti norme in materia di proroga.

Riepiloghiamo la questione: secondo alcuni giudici, le graduatorie delle progressioni verticali o concorsi interni per il passaggio a nuova qualifica, purchè banditi prima dell'entrata in vigore della riforma Brunetta (d. lgs. n. 150-2009, che per gli enti locali è entrata in vigore con decorrena dal 01.01.2011), sarebbero ancora valide ed efficaci, consentendo l'inquadramento non solo dei vincitori ma anche degli idonei non vincitori, in quanto le proroghe hanno una portata ed effetti generalizzati per tutte le graduatorie vigenti alla data di entrata in vigore delle norme stesse, senza alcuna distinzione, quindi, fra graduatorie di concorsi esterni e graduatorie di concorsi interni (che se in quel momento sono vigenti non si vede perchè non debbono essere tutte parimenti prorogate). Vi ricordo la sentenza di un anno e mezzo fà, resa a favore dei vigili, che il Giudice Flavio Baraschi ha dichiarato aventi diritto al posto di Funzionari, in quanto c'era un numero di posti capiente rispetto al numero dei ricorrenti; vi ricordo, altresì, la sentenza del Giudice Maria Gabriella Marrocco, del mese di ottobre del 2014 (appena un anno fà), che ha dichiarato il diritto della signora Antonella Bertolini, 11^ idonea della graduatoria della progressione verticale per Funzionario Amministrativo D1, ad essere inquadrata in D1 con decorrenza dal 2013, poichè la sua posizione corrispondeva ad un posto vacante in pianta organica. Vi ricordo le sentenze del Tar e dello stesso Consiglio di Stato, che fino alla sentenza del luglio 2014 riconoscevano la piena vigenza delle vostre graduatorie.

Poi sono arrivate, ad inizio 2015, alcune sentenze di segno contrario: l'ordinanza cautelare del Giudice Coco, che ha dichiarato che le vostre graduatorie sono già scadute, la sentenza del Tar Lazio, la prima resa sul ricorso patrocinato non dal sottoscritto ma dall'Avv. Domenico Tomassetti, che ha sostenuto che le vostre graduatorie non sono rientranti fra quelle soggette a proroga, condividendo la tesi già sostenuta nelle circolari della Funzione Pubblica (che però sono "di parte", perchè tendono a difendere la legge Brunetta). Addirittura, di recente il Consiglio di Stato, con le sentenze sia di luglio che di novembre di questo anno, è arrivato a sostenere la tesi, in verità già affermata nel 2012 dall'adunanza generale del consiglio stesso, che le predette graduatorie, a partire dal 01.01.2010, non sarebbero utilizzabili neppure per i vincitori (mentre il diparttimento della funzione pubblica, siccome voleva favorire i vincitori di alcune progressioni verticali indette dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, sostiene che le vostre graduatorie sarebbero utilizzabili almeno per i vincitori, anche se non per gli idonei).

Come vedete, ognuno ha detto quello che gli pareva, in quel dato momento storico, più utile e conveniente dire.

E la certezza del diritto?

Occorre allora mettere fine a questo ginepraio di opinioni discordanti, e ritornare all'interpretazione "pura" della norma. Proprio la Suprema Corte di Cassazione, che è il massimo giudice in Italia (a parte la Corte Costituzionale), ha dichiarato che, nell'interpretare la legge bisogna rimanere ancorati all'accezione comune dei termini. Nel vocabolario è "concorso pubblico" il concorso che: 1) è indetto da una pubblica amministrazione e non da un ente privato (come sapete anche i privati fanno i concorsi selettivi); 2) è indetto per occupare un posto di pubblico impiego. Quest'ultima circostanza può avvenire o perchè il bando è indirizzato all'esterno, per ottenere il primo inquadramento nella qualifica iniziale; oppure perchè è indirizzato a coloro che sono già dipendenti, per acquisire una qualifica più elevata. Nella generalità dei casi anche questi ultimi concorsi dovrebbero essere esterni, ma in alcuni casi, fino all'entrata in vigore della riforma Brunetta, ci potevano essere delle valide ragioni per limitare lo sviluppo professionale ai soli dipendenti dell'ente, o perchè si tratta di profili tecnici dove è richiesta l'esperienza specifica maturata nell'ente, o perchè si voleva consentire lo sviluppo professionale dei propri dipendenti, effettuando una selezione nell'ambito dei medesimi. E' vero che la legge Brunetta ha introdotto il requisito della "pubblicità" delle progressioni verticali, affermando espressamente che per essere "pubblico" un concorso deve essere per forza rivolto "all'esterno" (pubblicità in questo senso): ma quello che impone la legge Brunetta è un nuovo concetto di concorso pubblico, che delimita la portata "tradizionale" dei concorsi pubblici italiani: prima della riforma Brunetta, secondo il vocabolario della lingua italiana e secondo l'uso corrente del legislatore, i concorsi pubblici comprendevano anche quelli interni, cioè riservati solo ai propri dipendenti. Tanto è vero che la stessa Cassazione ha chiarito che i concorsi interni sono concorsi pubblici, quando servono a passare da un posto ad un altro di pubblico impiego, sia pure nel medesimo ente.

Ecco che allora, bisogna urgentemente chiarire che la portata del termine "concorsi pubblici", impiegato nelle norme in materia di proroga (ed invero già dal 2001), non può essere intesa "restrittivamente" in base alla nuova categoria introdotta dalla legge Brunetta, per la semplice ragione che sono leggi che hanno finalità diverse e si pongono su piani differenti: le norme sulla proroga regolano gli effetti ulteriori di ciò che esiste da tempo; la legge Brunetta regola le procedure che saranno indette dopo l'entrata in vigore della legge stessa. Diversamente opinando, si darebbe alla legge Brunetta il potere di abrogare ciò che già esisteva quando detta legge è entrata in vigore, senza tuttavia che tale legge abbia espressamente dichiarato tale sua volontà "abrogatrice".

Alla luce di queste considerazioni, ho parlato con il Prof. Bernardo Mattarella, Capo dell'Ufficio legislativo del Ministro Madia e figlio del Presidente della Repubblica, ho parlato con il "padre" del decreto legge n. 101 del 2013, e cioè con l'ex Ministro D'Alia, nonchè con il Prof. Francesco Caringella, Magistrato della V sezione del Consiglio di Stato, mio Maestro e redattore proprio della famosa sentenza dell'Adunanza Plenaria del Consiglio di Stato n. 17 del 2012, secondo cui, agli effetti della normativa sui vincoli assunzionali, le progressioni verticali sono concrsi pubblici a tutti gli effetti, poichè comportano una nuova spesa per le amministrazioni, quindi rientrano nella normativa sui vincoli alla spesa per le assunzioni di personale. Ed allora, proprio perchè ci rientrano, le amministrazioni non hanno potuto utilizzare neppure dette graduatorie, per via dei suddetti vincoli. Quindi è logico che la proroga serviva anche per queste graduatorie, cioè per utlizzare pienamente graduatorie che durante la vigenza ordinaria non è stato possibile utlizzare.

Il risultato è sorprendente: hanno dato la loro disponibilità ad intervenire al convegno, per esaminare le proposte di legge che qui di seguito vi riassumo:

1) chiarire che l'articolo 4, comma 4, del decreto legge n. 101-2013, convertito in legge n. 125-2013, si applica anche ai concorsi interni banditi prima della entrata in vigore della riforma Brunetta (per gli enti locali, 01.01.2011), e le cui graduatorie erano ancora vigenti alla data di entrata in vigore della norma (31.08.2013).

2) trasformare le graduatorie ancora vigenti (quindi sia quelle dei concorsi esterni che quelle dei concorsi interni), che alla data del 31 dicembre 2016 scadranno, in graduatorie c.d. "ad esaurimento", che cioè tutte le amministrazioni, anche quelle diverse da Roma Capitale, dovranno utilizzare contestualmente alla indizione di nuovi concorsi. Un pò come avviene nella scuola, dove c'è il doppio canale delle graduatorie ad esaurimento e dei concorsi pubblici, che vengono attivati contestualmente, ciascuno per il 50 % dei posti vacanti, per poter permettere a tutti gli idonei, prima o poi, di essere assunti.

Il giorno del convegno è previsto per il mese di FEBBRAIO  2016, la data precisa mi sarà comunicata nei prossimi giorni.

Per motivi di organizzazione sarà stilata una lista, dove solo 350 di voi potranno partecipare, poichè la sala che ho prenotato (la più grande in assoluto) contiene 390 posti, e alcuni posti saranno riservati a politici e relatori.

Sarà invitata la dirigenza di Roma Capitale (Dott. ssa Laura Benente), alla quale si proporrà di adottare una speciale regolamentazione per le vostre graduatorie, visto che il comune gode di speciale autonomia statutaria e regolamentare rispetto alle stesse norme statali. Quindi, laddove non potesse essere approvata subito la legge a livello nazionale, possiamo agire a livello locale.

Questo non vuol dire che il giudizio di appello non seve a nulla. Anzi serve ancor di più.

Che figura facciamo se, su 627 ricorrenti in primo grado, vi ritrovate a fare appello solo 200 persone?

La nostra forza, ricordatevelo, è proprio il numero.

Il politico è molto attento, in questo momento, al dato che 627 dipendenti del comune sono "in causa" per vedere riconoscere un proprio diritto. Come dovrò giustificare, a febbraio, che siete rimasti 200?

E poi, ve lo rammento per l'ultima volta, chi non fa appello vede "passare in giudicato" una sentenza "terribilmente ingiusta", che non potrà più permettergli, anche in caso di approvazione di nuove norme e in caso di un ribaltamento in appello della sentenza di primo grado, di ottenere la revisione della sentenza non impugnata.

Ricordatevi che, mentre la legge si può cambiare, una sentenza passata in giudicato non può essere più modificata, neppure da una legge posteriore!

Pertanto, invito caldamente tutti a fare appello!

 

CHIUSURA COMUNICAZIONE