15 febbraio 2021 - 16:34

RICORSO AVVERSO IL MANCATO CONSEGUIMENTO DELLA PEO C2

Gentili signore/i,

vi ricordo che giovedì 25 febbraio p.v. si terrà l'udienza in camera di consiglio presso il Consiglio di Stato, avente ad oggetto il giudizio di appello da voi proposto avverso la - a dir poco - "scandalosa" sentenza del TAR LAZIO-ROMA che, incredibilmente, chiamata a dare semplicemente "ottemperanza" ad una sentenza, quella del Giudice Baraschi del 2014 che aveva riconoscito il vostro "diritto ad essere inquadrati in cat D", ha "azzerato" come un "tritacarne" quanto riconosciuto dal primo giudice, invadendo peraltro una "sfera giurisdizionale" che non gli è propria. Il Tar, infatti, ha interpretato la sentenza del Giudice Ordinario nel senso che essa avrebbe riconosciuto il "diritto ad essere inquadrati" ma in subordine alla "volontà dell'Ente di coprire i posti vacanti". In pratica, i posti vacanti per arrivare a 3.000 funzionari di cat D, secondo il Tar, per essere anche "disponibili" richiedevano un ulteriore presupposto, quello della "delibera di piano assunzionale", che però non è mai arrivato. In altre parole, il Tar ha di fatto effettuato un ulteriore "giudizio di merito", stabilendo che i posti, anche se vacanti, non sono mai diventati "disponibili". In tal modo il Tar giudica in base ad elementi, di fatto e di diritto, "ulteriori" rispetto a quelli già valutati dal primo Giudice, e la cui cognizione non appartiene alla "sfera della mera ottemperanza", ma alla "sfera della cognizione", che però è preclusa al Giudice amministrativo! Oltre al nostro ATTO DI APPELLO, vi inoltro la MEMORIA DIFENSIVA di ROMA CAPITALE, nonchè le mie brevi MEMORIE DI REPLICA.

Voglio avere fiducia sul fatto che i Giudici di Palazzo Spada sapranno comprendere il MACROSCOPICO ERRORE commesso dai Giudici del Tar. Il Relatore della causa è la Consigliera Dott.ssa Giuseppina BARRECA, già Giudice della Corte di Cassazione. Ho quindi fiducia che la "GIUSTIZIA" possa finalmente arrivare. Se così non dovesse essere, sono già pronto a rivolgermi alle SEZIONI UNITE DELLA CORTE DI CASSAZIONE, perchè la tesi secondo cui il "diritto" riconosciuto dal primo giudice era subordinato alla "disponibilità dei posti" in cat D, cioè ad un evento ulteriore non accertato dal primo giudice, è una tesi che fa incorrere il Giudice amministrativo in evidente "eccesso di potere giurisdizionale", in quanto nega un diritto certo già riconosciuto dal Giudice Ordinario.

Il 25 febbraio ci sarà la tanto attesa "camera di consiglio" e successivamente verrà pubblicata la decisione. Incrociamo davvero le dita, sperando che il Consiglio di Stato metta la parola fine alla "mala giustizia" in cui è incorso il TAR, di cui hanno dato notizia i giornali nel mese di luglio del 2019. Se anche stavolta la giustizia non verrà a galla, andremo spediti e senza indugio a scomodare le Sezioni Unite della Cassazione!!!

Cordiali saluti.
Avv. Giuseppe Pio Torcicollo

 

CHIUSURA COMUNICAZIONE