15 Luglio 2022 14:34

DEPOSITO SENTENZA.
PROCURA E TERMINI
PER RICORSO IN CASSAZIONE.

Caro cliente,

la Corte di appello di Venezia, in data 13.07.2022, ha depositato la  SENTENZA che le allego (cliccare su "SENTENZA"), con una motivazione assolutamente non condivisibile. Secondo i giudici di secondo grado, il giudice di primo grado avrebbe errato nel ritenere che gli accordi già raggiunti e i bandi già indetti nell'anno 2007, cioè prima dell'entrata in vigore della riforma Brunetta, non potessero essere più "incisi" dalla riforma del 2010, posto che la legge entrata in vigore nel 2010, secondo i giudici veneziani, ben poteva ormai precludere quanto già pattuito nel 2007, avendo la legge la possibilità di incidere anche su un procedimento concorsuale già avviato e non ancora concluso. Tale assunto è palesemente in contrasto con i principi espressi più volte dalla Suprema Corte di Cassazione, secondo cui i bandi di concorso costituiscono "lex specialis" che non può essere derogata da alcuna "legge generale" successiva ai bandi stessi. Inoltre, secondo i giudici i bandi non attribuivano diritti già acquisiti, poichè le posizioni attribuite erano condizionate al rilascio di autorizzazione. Anche tale assunto è in contrasto con i principi espressi dalla Corte di Cassazione, secondo cui la "scelta discrezionale" in ordine alla copertura dei posti vacanti è quella contenuta nei "bandi", non nell'atto di "autorizzazione", che invece è un atto di mero controllo circa la legittimità delle scelte già compiute, e non esprime alcuna valutazione discrezionale sul merito delle scelte compiute dalla pubblica amministrazione.

Qualora non lei impugnasse in Cassazione detta sentenza, dovrebbe restituire al Ministero gli importi riscossi a seguito di decreto ingiuntivo, mentre in caso di ricorso in Cassazione, la restituzione di tali importi resta congelata in attesa della sentenza della Cassazione.
 

Per questo motivo, dobbiamo assolutamente batterci per difendere la sentenza del giudice di primo grado, che invece aveva pienamente applicato i principi espressi dalla Suprema Corte di Cassazione. Le ricordo che la sentenza del giudice di Rovigo resta una delle migliori sentenze. Il termine per proporre ricorso in cassazione è di 60 giorni, e  scadrà pertanto in data 12 settembre 2022. Le inoltro la  PROCURA(cliccare su "PROCURA") da sottoscrivere e spedire in originale presso il mio studio in Roma, Circonvallazione Clodia n. 5. Il costo del giudizio in cassazione (ultimo e più importante grado di giudizio) è analogo a quello già sostenuto per il giudizio di appello e cioè 2.500 euro. Tale costo comprende anche  le spese vive di contributo unificato e spese di copia pari 1.500 euro. 

Al fine di chiarire eventuali dubbi o rispondere ad eventuali domande è indetta una riunione, cui parteciperanno anche i suoi colleghi di Venezia (che hanno ottenuto anch'essi una sentenza sfavorevole dalla Corte di Appello), per lunedì 18 luglio p.v. alle ore 17:00. 

Di seguito l'invito alla riunione con il link, da cliccare al momento dell'evento, per partecipare:

RIUNIONE PER RICORSO IN CASSAZIONE
Lunedì, 18 luglio · 5:00 – 6:00PM
Informazioni per partecipare di Google Meet
Link alla videochiamata: https://meet.google.com/ucf-yjyw-cfe



 
 

 Cordiali saluti
Avv. Giuseppe Pio Torcicollo

 

CHIUSURA COMUNICAZIONE