16 settembre 2020 - 18:02

AGGIORNAMENTI RICORSI INPS

Gentili signore/i,

vi informo che, purtroppo, la Corte di Appello di Napoli non ha accolto il nostro appello, confermando pertanto la sentenza di primo grado. Vi inoltro il DISPOSITIVO (cliccate su "DISPOSITIVO", dove portete verificare i 79 nominativi di voi "appellanti", ricordando che ulteriori 2 ricorrenti in primo grado non sono presenti perchè non avevano fatto appello). La MOTIVAZIONE della decisione deve essere ancora depositata, quindi prima di allora non è possibile presentare il RICORSO IN CASSAZIONE, cioè esperire il TERZO - ed ultimo - GRADO DI GIUDIZIO.

Adesso vi spiego cosa è accaduto ieri. Alle ore 9,30 in punto ero già nell'aula ubicata al V piano della Torre C del Tribunale. La nostra causa vedeva come relatore la Presidente della Sezione Lavoro, Dott.ssa RISPOLI Maria Rosaria, la quale mi ha detto che intendeva "mandare in decisione" la causa, nonostante io facessi presente che sulla stessa controversia pendono "altri appelli", nonchè ben "12 procedimenti in Cassazione". La Rispoli, tuttavia, ha detto che non vi era alcuna necessità di rinviare il processo, perchè lei aveva "letto tutte le 99 pagine dell'atto di appello (sic!). A quel punto, vedendomi "braccato", ho chiesto di "discutere" oralmente la causa, e lei mi ha detto che dovevo attendere che chiamassero tutti gli altri processi. Dopo circa 2 ore, alle 11,30 del mattino, quando tutti gli altri avvocati erano andati via, ho finalmente "discusso", parlando per circa "15 minuti". Poi mi hanno detto che era sufficiente, e hanno dichiarato chiusa la discussione. Durante la discussione non ho visto nei giudici espressioni contrarie a quello che dicevo, ma molto attente e pacate, motivo per cui ho quasi sperato che potesse esserci un risvolto positivo, o comunque la volontà di "rimeditare"!

Putroppo, però, non è servita la mia discussione, e il verdetto - che già nasceva negativo - è rimasto quello che vi ho detto. Ho cercato di valorizzare al massimo le tante sentenze favorevoli, comprese quelle delle Corti di Appello di Bologna, Trento e Genova, ma anche questo non è servito.

E' evidente, a questo punto, che l'unica "chance" che vi rimane è quella della Suprema Corte di Cassazione, che fra circa 1 o 2 anni, si pronuncerà sulla vertenza (in relazione ai vostri colleghi che hanno procedimenti pendenti in cassazione da un anno). Se la Cassazione ci darà ragione, cioè andrà a "convalidare" le "sentenze favorevoli", anche voi "vincerete" (quando la Cassazione, previo ricorso vostro, si occuperà di voi); se, invece, non ci darà ragione, cioè andrà a "convalidare" le "sentenze sfavorevoli", voi "perderete", e questa volta in modo definitivo.

Non resta, allora, che aspettare il deposito della motivazione e poi aprirò le adesioni per "ricorrere in cassazione".

Cordiali saluti.
Avv. Giuseppe Pio Torcicollo

 

CHIUSURA COMUNICAZIONE