22 Gennaio 2016 - 14:00

UTILITA' DEI RICORSI AL GIUDICE

Gentili Signore/i,

mi corre l'obbligo di informarvi che girano alcune voci presso i dipendenti comunali circa il fatto che intraprendere i ricorsi in questo momento non ha alcuna convenienza perchè il comune di Roma "non ha soldi".

E' bene allora chiarire che una cosa è il pagamento delle retribuzioni e delle spese ordinarie, un'altra è il pagamento degli importi liquidati dal giudice con sentenza esecutiva. Mentre il comune può sottrarsi teoricamente all'obbligo di pagare una voce dello stipendio, e se lo fa i dipendenti non hanno uno strumento "coattivo" diretto, se non le denunce penali ed azioni civili, altra cosa è il pagamento dei crediti indicati in sentenze esecutive: in tal caso, se l'ente non paga entro 120 giorni dalla notifica della sentenza, può essere avviata l'esecuzione forzata (cosa non possibile se il comune non paga lo stipendio ma il dipendente non ha una sentenza esecutiva). E siccome il comune non può permettersi di subire il pignoramento, altrimenti si bloccherebbe la macchina comunale, ecco che l'ente si è dotato da anni di un fondo speciale, cioè una "cassa separata", per le "cause perse". In questo fondo ci sono milioni e milioni di euro, che vengono spesi solo per pagare le somme liquidate dai giudici.

Dite allora ai vostri colleghi di non dar retta alle cattive informazioi, che vengono veicolate da coloro che hanno interesse a far desistere il lavoratore dall'intraprendere la causa.

Il sottoscrito, perciò, non rinuncerà nè ad avviare i nuovi ricorsi contro le trattenute per tfr (già in questo mese sono pervenute nuove adesioni), nè altri ricorsi aventi ad oggetto il recupero di livelli, scatti e somme non erogate.

A febbraio, perciò, avvierò nuovi ricorsi, di cui vi darò pronta notizia.

Altra corbelleria che gira tra i dipendenti è quella che, una volta che vince un primo gruppo di persone, anche gli altri dipendenti che non hanno fatto ricorsi otterrebbero lo stesso trattamento di quelli che hanno vinto la causa.

Si tratta di una vera fesseria: le amministrazioni, come qualunque altro soggetto pubblico o privato, non hanno alcun obbligo di estendere gli effetti delle sentenze a quelli che non hanno intrapreso i ricorsi.

Infatti, non conta il diritto in astratto, ma il diritto che è riconosciuto dal giudice con la sentenza. Solo coloro che hanno sentenze favorevoli possono pretendere un determinato trattamento; diversamente, coloro che non hanno sentenze non sono titolari di alcuna pretesa coercibile. Ecco perchè è importante, in questo momento, fare ricorsi "a valanga" contro il comune. Perchè scendere in piazza, credetemi, non serve a nulla!!!

Infine: si dice che il dipendente che passa da una categoria all'altra (da B a C, da C a D), prende uno stipendio più basso rispetto a quello che prendeva da apicale (es: un D1 prende meno di un C5). Anche questa è una leggenda metropolitana da sfatare per sempre. Chi passa da una categoria all'altra, se è un apicale ha diritto a conservare il maggior trattamento retributivo in godimento, e percepisce in più l'indennità dell'incarico. Quindi, complessivamente, per un C5 è meglio diventare D1, sia ai fini retributivi che pensionistici.

Spero di aver chiarito alcune cose.

Vi auguro buon fine settimana.

CHIUSURA COMUNICAZIONE