22 giugno 2018 - 14:57

ISTANZA DI CORREZIONE
ERRORI MATERIALI
SENTENZA TRIBUNALE DI PADOVA

Gentili signore/i,

come sapete avete vinto anche voi del ricorso al Tribunale di Padova. Vi inoltro la SENTENZA.

Tuttavia, mi sono accorto che detta sentenza contiene una serie di errori materiali: 1) per il Sig. DI MARCO Giuseppe, il Giudice non ha indicato come data di inquadramento in Area III quella del 28.07.2013, bensì quella che vale per tutti gli altri del 19.12.2015, nonostante che nel ricorso si fosse specificato nelle conclusioni che il suddetto ricorrente, come idoneo Funzionario Architetto, chiede l'inquadramento dal 28 luglio 2013, essendo la graduatoria stata approvata in data 29 luglio 2010; 2) Il Giudice, inoltre, si è dimenticato di togliere dalla sentenza il nome di Bonamigo Augusta, ahimè deceduta, per la quale era stato effettuato lo stralcio già all'udienza del 23 gennaio u.s.; 3) Il Giudice ha erroneamente indicato il funzionario delegato dal Mibact, nonchè l'indirizzo del domicilio eletto (e questo potrebbe creare problemi ai fini della notifica della sentenza); 4) Infine, il Giudice non ha indicato che le spese spettano al sottoscritto, nonostante io avessi dichiarato, rispetto alla parcella di euro 16.000 depositata in udienza, che tale somma era stata - per la quale il Giudice ha riconosciuto la soccombenza del Ministero per metà - da me anticipata (salva la somma di euro 200 da ciascuno di voi anticipata al sottoscritto).

Pertanto, ho inoltrato al Giudice istanza di correzione dei suddetti errori materiali, che potrebbero pregiudicare la corretta esecuzione della sentenza, e pertanto il Giudice fisserà una nuova udienza, di cui vi darò notitizia.

Ovviamente, non occorre affatto la vostra presenza, trattandosi di una udienza solo per correzione di errori materiali, fermo restando che la decisione è ormai assunta e non può essere cambiata.

Infine, come avete saputo sono rimasto disgustato del comportamento assunto dal Sig. Di Marco, ricorrente insieme a voi, perchè io trovo che, a soli 2 ore dalla notizia da lui appresa circa il fatto che aveva vinto, è una scelta di cattivo gusto parlare di spese che dovranno sostenere "chi, fra noi, dovrà andare in appello" e indicare fin d'ora la possibilità, per nuovi futuri ricorrenti, di rivolgersi ai legali delle sigle sindacali! Significa che il Sig. Di Marco vuole il male dei colleghi, sapendo che senza una adeguata difesa questo ricorso può essere tranquillamente perso!

Inoltre, il messaggio è non solo inadeguato nella "tempistica" (2 ore dopo la notizia della vittoria) e nel "mezzo utilizzato" (facebook), ma anche scorretto nella forma, venendo io apostrofato su un mezzo pubblico come "Torcicollo" e non come "l'Avv Torcicollo".

Ovviamente, fino all'esito della procedura di correzione della sentenza, nonostante la fiducia tradita dal vostro collega, il sottoscritto eseguirà il mandato conferito 2 anni fa.

In caso di appello del Ministero, vi annuncio che non intendo difendere il Sig. Di Marco, pertanto le spese di appello saranno ripartite fra tutti voi, semprechè vogliate essere difesi dal sottoscritto, al netto del Sig. Di Marco (oltre che alla compianta Bonamigo).

Cordiali saluti.

Avv. Giuseppe Pio Torcicollo