AGGIORNAMENTI RICORSI
Gentili signore/i,
nel mese di settembre ho iniziato a lavorare i vostri RICORSI, tuttavia, come forse vi avrà anticipato già la signora Lucentini,
ho dovuto fare "domanda di accesso agli atti" per chiedere all'INPS uno dei documenti a mio avviso più "preziosi"
per una corretta impostazione dei RICORSI, e cioè l'atto con cui l'INPS, nell'anno 2011, ha chiesto di "scorrere le graduatorie"
per n. "568 idonei". Sto quindi aspettando di acquisire il suddetto documento. Nel frattempo ho studiato
tutti gli atti e ho fatto una bozza dei ricorsi, per i quali la mia segretaria ha iniziato ad inserire i dati.
Poichè fra pochi giorni cambierò sede dello studio, nelle prossime 2 settimane sarò impegnato nel trasloco,
e pertanto dovrò sospendere il lavoro dei vostri fascicoli, che tuttavia proseguirà senza sosta per tutto novembre e dicembre.
L'obiettivo è comunque presentare i primi ricorsi prima di natale.
Posso intanto anticiparvi che i passaggi salienti del ricorso sono:
Per gli idonei INPS:
1) Nell'Accordo di febbraio 2008 l'INPS si era impegnato con i sindacati che avrebbe effettuato lo scorrimento
delle graduatorie "durante la vigenza delle stesse", per colmare "posti vacanti nelle varie posizioni".
2) Le graduatorie per C1 sono state in vigore, in via ordinaria, per almeno 3 anni, dal 2009 al 2012.
Già a marzo 2011 l'INPS aveva chiesto alla Funzione Pubblica di essere autorizzato a scorrere le graduatorie
"per 568 idonei". Tuttavia, il 3 novembre dello stesso anno, a causa di una errata interpretazione della legge
Brunetta, l'INPS si "auto-limita" illegittimamente e decide di scorrerle solo per 324 idonei, omettendo
di inquadrare i restanti 244 idonei.
3) Le suddette graduatorie, in ogni caso, sono state poi "prorogate" fino al 31.12.2018. Quindi, ogni anno,
fra il 2012 e il 2018, oltre ai "244 idonei non inquadrati" per altrettanti posti già vacanti a marzo 2011,
sono stati frustrati i diritti di tutti i rimanenti idonei, fino agli ultimi collocati nelle graduatorie,
per un totale di 1.788 idonei. Infatti, oltre ai 244 posti già vacanti nel 2011, ogni anno si sono aggiunti
centinaia di nuovi posti vacanti in C1, fino ad un numero di vacanze che, nel 2018, aveva ormai raggiunto oltre 3.000 unità.
E' evidente, pertanto, che tutti gli idonei sarebbero rientrati nella possibilità di essere inquadrati,
se l'INPS avesse attuato quanto sancito nell'accordo del 2008, cioè prima dell'entrata in vigore della riforma
Brunetta sulle progressioni verticali.
4) Nel 2017 e 2018 l'INPS mette nei "piani assunzionali" l'attuazione dell'art. 22, comma 15, della nuova
legge Madia, stabilendo di indire nuove progressioni verticali. Tale decisione è stata adottata
in violazione dell'impegno ad assorbire gli idonei collocati in "graduatorie vigenti", sancito nel 2008.
La legge Madia, infatti, si riferisce agli Enti che non hanno graduatorie ancora valide, non può certo
obbligare enti che hanno graduatorie valide, perchè prorogate dalle leggi, a fare le "stesse progressioni"
già indette e per le quali hanno graduatorie vigenti. Nei suddetti piani assunzionali l'INPS manifesta quindi
la volontà di coprire, tramite progressioni verticali, centinaia di posti, e quindi rende evidente che si
tratta di posti vacanti e disponibili. Pertanto, i suddetti posti dovevano essere assegnati per "scorrimento"
agli idonei già esistenti. Tanto più che l'INPS non ha neppure indetto le nuove progressioni verticali ex legge Madia,
ma ha lasciato nel 2018 i posti vacanti. Il 31 dicembre sono scadute le graduatorie, senza che l'INPS abbia effettuato
lo scorrimento, pur avendo deliberato la copertura di centinaia di posti negli anni 2017 e 2018.
Per gli idonei ex INPDAP:
1) Nei Bandi del 2010 delle progressioni verticali per B1 e C1 era previsto lo "scorrimento".
2) Le graduatorie per B1 e C1, approvate nel 2011, sono state in vigore in via ordinaria almeno fino al 2014.
Già in detti anni, a causa del passaggio dei dipendenti INPDAP all'INPS, tutti i posti vacanti nell'INPS
erano utilizzabili, oltre che con le graduatorie delle progressioni indette dall'INPS, anche con le
graduatorie delle progressioni indette dall'INPDAP. Infatti, l'impegno allo scorrimento contenuto nei
bandi non poteva che trasferirsi in capo all'Ente subentrante, cioè l'INPS. Quest'ultimo, invece, si è
ritenuto svincolato da tale impegno, tanto è vero che non ha assunto neppure i 33 vincitori B1.
3) Le suddette graduatorie sono anch'esse state prorogate, fino al 30 settembre 2019. Quindi, anche
gli idonei ex INPDAP, come gli idonei INPS, avevano diritto ad occupare i psti vacanti, che ogni anno aumentavano.
E per le stesse ragioni dette sopra, essi avevano anche loro diritto, come i loro colleghi originari dell'INPS,
ad occupare i posti che l'Ente, nel 2017-2018, deliberava di coprire, attivando l'istituto ex legge Madia.
E' molto importante che il Giudice comprenda che il vostro "diritto" non è legato al fatto che l'Ente avesse
bandito altri concorsi, ma discende da un impegno contenuto in un "accordo collettivo" (per gli INPS)
e in un "bando" (per gli INPDAP), e quindi in atti che hanno già delimitato la discrezionalità dell'ente,
"obbligandolo" allo scorrimento "non appena vi fossero posti vacanti e disponibili". In tal modo, viene
costruito un fondamento solido del diritto, il quale deve agli occhi del giudice essere già sorto negli
anni 2008 (INPS) e 2010 (INPDAP), quindi prima che, rispettivamente, la legge Brunetta e il passaggio da INPDAP
ad INPS divenissero realtà. Di recente, infatti, il Tribunale di Messina ha pronunciato le sentenze per molti
ricorrenti che si erano ivi rivolti, assistiti da un altro avvocato, dichiarando il "difetto di giurisdizione".
Vi inoltro una delle suddette sentenze. Avevo infatti preannuciato alla Lucentini che i suddetti ricorsi non
erano destinati, così come impostati, ad essere accolti!
Pertanto, vi chiedo di pazientare perchè, pur avendo già in bozza il contenuto dei vostri ricorsi,
devo acquisire il documento richiesto e sto reperendo ulteriori sentenze, che dovrò allegare ai ricorsi.
L'importante è partire bene!
Cordiali saluti.
Avv. Giuseppe Pio Torcicollo
CHIUSURA COMUNICAZIONE