il
giorno
mercoledì
24
febbraio,
dalle
ore
9
alle
ore
13,
e
dalle
ore
15
alle
ore
20
(salva
ulteriore
conferma
della
data),
ci
sarà
una
tavola
rotonda
all'interno
dell'aula
dei
gruppi
parlamentari
presso
la
Camera
dei
Deputati,
per
proporre
al
governo
ed
al
ministro
della
pubblica
amministrazione,
di
inserire
nell'ambito
del decreto
delegato
per
la
riforma
del
pubblico
impiego,
ai
sensi
dell'articolo
17,
lettera
c),
della
legge
delega
approvata
il 7
agosto
2015,
delle
norme
finalizzate
allo
scorrimento
delle
graduatorie
già
vigenti,
per
l'assunzione
degli
idonei
non
vincitori.
Dopo
il
31
dicembre
del
corrente
anno,
infatti,
la
maggior
parte
delle
graduatorie
concorsuali
oggi
vigenti
scadranno,
senza
che
gli
idonei
non
vincitori
abbiano
avuto
la
possibilità
di
essere
assunti
nei
ruoli
della
pubblica
amministrazione.
Si
tratta
di
una
vera
ingiustizia,
perchè
chi
è
idoneo
a
seguito
di
un
concorso
già
fatto,
ha
"diritto"
ad
essere
assunto,
se
l'amministrazione
intende
procedere
a
nuove
assunzioni.
Non
sarebbe
giusto,
cioè,
che
una
volta
scadute
le
graduatorie,
si
proceda
a
bandire
nuovi
concorsi,
se
in
questi
ultimi
2
anni
gli
enti
non
hanno
potuto
assumere
gli
idonei,
a
causa
di
limitazioni
poste
oltre
che
per
motivi
finanziari
per
via
del
transito
dalle
province.
Di
recente
è
intervenuta
la
Corte
Suprema
di
Cassazione,
con
la
sentenza
n.
280
del
2016,
in
cuisi
obbligano
le
pubbliche
amministrazioni
ad
assumere
prima
gli
idonei
delle
graduatorie
più
risalenti. Chi
è
uscito
idoneo
da
un
concorso
prima
degli
altri,
ha
quindi
un
diritto
di
precedenza!
Diversi
onorevoli
e
senatori
hanno
già
mostrato
interesse
verso
questa
iniziativa,
rivolta
a
tutelare
circa
100.000
persone
attualmente
idonee
in
varie
procedure
concorsuali.
Non
vogliamo
impedire
al
governo
di
approvare
le
nuove
regole,
vogliamo
solo
non
far
"morire"
i
diritti
di
coloro
che
hanno
investito
tempo,
denaro
ed
energie
per
superare
un
pubblico
concorso.
Inoltre,
negli
ultimi
anni
molte
graduatorie
sono
state
discriminate
da
tutte
le
altre
(ad
esempio
le
graduatorie
dei
concorsi
interni
per
accedere
a
qualifiche
più
elevate,
che
secondo
la
prevalente
giurisprudenza
sono
"concorsi
pubblici"
a
tutti
gli
effetti).
Se
anche
Lei
o il
Suo
Gruppo
parlamentare
intende
sostenere
questa
battaglia
di
civiltà,
di
legalità,
di
buon
governo,
La
invito
ad
intervenire
come
relatore
o,
comunque,
ad
essere
presente
all'evento.